ABOUT

Annalisa Gonnella  is blessed and cursed with the hunger that it takes to be a photographer….  ever since I met her it was clear that she had a multi associative mind which easily translated to the language of the  eye…..  her camera was but a tool for her to organize the instantaneously transient phenomena into the poetic codes which we call photographs…..   she has studied at ICP in New York and has become a friend of mine  with a terrible appetite for critique…    she wants to expand her talent and her vision so bad that it teeters on being blinding..

she works with ravenous avidity.. with a sensual hunger and a philosophical oblique…  a winning combination when it come to creating historical and visual metaphors….

any work  that she will endeavor will be made to feel more alive from her participation…

Prof    Larry Fink

Bard College

NY

Annalisa Gonnella studied photography with me at The International Centre of Photography in New York City. The class, “ Street Photography: Poetic Witness”, as the title indicates was about making pictures as the students were living their lives in the city. Annalisa’s work consistently stood out during the class critiques.  Sometimes they were the better pictures in the class and in other instances they were not. What was impressive is that they were always the pictures that showed the most courage in their execution and construction.  Annalisa is always pushing the envelope with her photography.  I believe a major reason for her working in such a manner is because of her previous studies as a student of philosophy. She works with the mind of a philosopher and the eye of a photographer when she has camera in hand.

Barron Rachman

Faculty

International Centre of Photography

New York City

Annalisa Gonnella

nasce nel novembre del 1980 mentre la strade della sua prima terra, Napoli, sono scosse dal terremoto;  la permanenza in questa città sarà breve, ma i suoi vicoli e vincoli rimangono un punto di snodo costante nella sua vita, una presenza alla quale la sua ricerca fotografica e il percorso formativo continuamente rimandano e tendono.

Consegue la  laurea in Filosofia,  con una tesi sul pensiero di Eraclito nella lettura di  Heidegger, all’Università “La Sapienza” di Roma dal titolo Logos ed Ereignis. La coappartenenza di Essere e Pensiero nella lettura heideggeriana di Eraclito. Ma le strade di Roma non bastano: sono stimolo continuo e indefesso per la ricerca di nuovi percorsi.

La prima tappa (2009) è la vicina Senigallia nella ricerca de I linguaggi delle arti visive di Nino Migliori, l’inizio dello studio in Polaroid,  che porterà all’esposizione per la Biennale di Fotografia di Bibbiena, a cura del Centro Italiano della Fotografia d’Autore (2010), e nei percorsi lontani segnati da Ara Guler e Coskun Asar nelle loro Storie di Instanbul, città, questa, che fornirà il contesto e lo scenario per lo sviluppo di La memoria nella pietra, 2011, a cura di Miloslav Vorlicek , personale che si terrà presso la  Hackney Picture House,  galleria nel quartiere londinese di Hackney.

L’anno seguente, 2010, sempre Senigallia è lo sfondo per l’inizio del percorso formativo con Massimo Siragusa nella sua Estetica del paesaggio, ma la ricerca di nuovi paesaggi, di nuove strade non si sazia del contesto italiano: lo sguardo non pago tende verso percorsi transoceanici.

Nel  2010 inizia a tessere i primi contatti con New York. Il corso di Street photography, the poetic Witness  presso l’ICP con Barron Rachmann e ancora Liberating the intuitive, sotto lo sguardo di Larry Fink, il dialogo con Robert Frank richiama la sua comprimaria europea ed è Londra che ospita i primi percorsi espositivi individuali e corali in occasione dell’International Photography Festival, Photomonth East London, promossa da Altenative Arts, festival per il quale è artista selezionata nel 2011 nel 2012.

I luoghi che l’hanno cresciuta, prima del trasferimento a Roma, l’abbracciano nelle rassegne Senza Titolo (soggetto impersonale del verbo essere) in occasione del “Festival delle Arti”, presso il Chiostro di Palazzo Caetani a Cisterna di Latina e presso il Museo Emilio Greco di Sabaudia, esposizioni curate da Fabio D’Achille.

La sua ricerca si nutre di apporti non strettamente inerenti il mondo della fotografia ma coappartenenti: la sperimentazione si sostanzia anche attraverso due performance con l’artista Marina Abramovic, la prima presso il MOMA di New York,The artist is Present (2010), la seconda presso il museo PAC di Milano, The Method (2012), e una performance a Napoli con Giuseppe Zevola, artista che collabora anche con  il pittore e fondatore dell’Azionismo viennese Hermann Nitsch (2012).

Il suo percorso fotografico trema sotto la necessità della ricerca di nuovi scenari, sonorità, sconfinando al di là delle strade già battute, nei margini del cammino intreccia i vicoli di Napoli, afferra una memoria impressa nelle pietre di una Turchia pre-europea, fino a perdersi nei colori primordiali di una Marrakech viva e vibrante. I luoghi domestici rimandano e richiamano scenari altri, stranieri, divenendo cifra stilistica: la ricerca della diversità  che è tremore di terre, che mette in moto la necessità di un nuovo sguardo.

A cura di Claudia Borsari