In and Out- The Art of Julia Varley

“Siamo condizionati da quella abitudine di vita per cui si cerca di ottenere il massimo con il minimo. E invece il nostro lavoro punta al massimo dell’emozione con il massimo del rigore[…]Credo che il teatro abbia una responsabilità sociale. Si possono avere figli senza relazioni umane, ma il teatro esiste solo quando due persone condividono lo stesso spazio e tempo. Le motivazioni che ci portano a scegliere di essere attori o registi sono diverse, a volte personali, a volte politiche. È un bisogno di cambiamento e trasformazione, che prende diverse forme. L’utopia è che il nostro fare teatro possa cambiare la realtà. Non può. Ma dobbiamo continuare a lavorare ‘come se’ fosse possibile, senza illusioni ma con decisione e urgenza. L’intelligenza radicata nei piedi, l’ingaggiamento di tutto il corpo, un modo di essere che coinvolge unitamente sensazioni e pensieri, emozioni e sogni, esperienze e storie, è utile oggi in una società che tende all’isolamento, alla virtualità e a una comunicazione concettuale. Con il teatro impariamo che il dramma e il conflitto sono creativi, che l’opposizione crea energia, che un’azione può contenere diversi significati. Sappiamo generare relazioni e mettere in connessione mondi che non si conoscono”.

Julia Varley è conosciuta in particolare come attrice dell’Odin Teatret, per il suo lavoro vocale e per il suo impegno per l’affermazione delle donne di teatro con la rete The Magdalena Project, il Transit Festival e le pubblicazioni di The Open Page. Le proprie difficoltà e le costrizioni sono sempre state per lei un impulso creativo, basate sulla forza della vulnerabilità e la necessità disviluppare ambienti di crescita e scambio con strutture orizzontali e una visione che realizza una politica con mezzi artistici e culturali.

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